Filariosi
E’ una patologia parassitaria, veicolata da zanzare.
Abbiamo 2 specie, Dirofilaria immittis e Dirofilaria repens. La prima colpisce il cane, ma anche la volpe, il gatto e il furetto. L’ospite intermedio è rappresentato da diverse zanzare e la localizzazione è data dalle arterie polmonari e talvolta anche dalle camere cardiache destre e dalla vena caudale. La filariasi è sviluppata soprattutto nel bacino del Mediterraneo, USA, Giappone, Australia e Sud America.
Le filarie sono vermi sottili, della lunghezza di 20-30cm, ed il maschio ha l’estremità caudale a spirale tipica dei filaridi. La morfologia e la localizzazione sono considerate patognomoniche. Gli adulti (macrofilarie) vivono nelle arterie polmonari e liberano nel torrente circolatorio le microfilarie (L1), che sono ingerite dalla zanzara femmina durante il suo pasto di sangue. All’interno dell’ospite intermedio si hanno 2 mute fino alla formazione di larve infestanti (L3). Lo sviluppo da L1 ad L3 all’interno della zanzara richiede una temperatura ambientale di almeno 16-18gradi C. Le larve infestanti si localizzano nell’apparato buccale della zanzara e sono trasmesse ad un altro ospite durante un successivo pasto di sangue. Nell’ospite definitivo le L3 migrano nel tessuto sottocutaneo e dopo altre 2 mute raggiungono la loro sede definitiva. Il periodo di prepotenza è di circa 6 mesi nel cane e di 8 mesi nel gatto.
Nel cane la presenza di poche macrofilarie può essere tollerata, ma in caso di gravi infestazioni si hanno gravi danni a carico delle arterie colpite, come una endoarterite proliferativa. Sono inoltre frequenti le alterazioni infiammatorie a carico del polmone che portano l’animale a tossire, e queste alterazioni sono dovute all’escrezione di sostanze derivate dal catabolismo dei parassiti adulti. Possiamo avere la “sindrome della vena cava”, dove si ha emolisi di natura intravascolare di natura meccanica e si ha un ostacolo del ritorno venoso al cuore destro. Inoltre lo stato di ipertensione polmonare porta ad una insufficienza cardiaca destra che si presenta sintomatologicamente con abbattimento ed ascite. I cani hanno quindi tosse e si affaticano facilmente;ascite ed edemi degli arti sono i segni dell’insufficienza cardiaca destra nella fase terminale della malattia. La sindrome della vena cava è caratterizzata da dispnea ed emoglobinuria. Nel gatto la sintomatologia è di solito acuta e di tipo respiratorio (anche con vomito spesso). In questa specie anche un solo parassita può causare la morte dell’animale. Nel cane la sintomatologia clinica e vari test sono importanti per la diagnosi. Inoltre, le microfilarie si evidenziano bene tramite un esame microscopico del sangue. Nel caso di infestazioni occulte (i parassiti possono sopravvivere a lungo (più di 5 anni nel cane e più di 2-3 nel gatto), senza produrre microfilarie), in cui le microfilarie non si vedono, si fanno dei test immunodiagnostici per esaminare a livello ematico la presenza di antigeni circolanti liberati dal parassita adulto. Anche un esame radiografico del torace o una ecocardiografia possono fornire buoni risultati. Nel gatto, per la bassa sensibilità dei test per la ricerca delle microfilarie ed antigeni circolanti, si usano test che rivelano i titoli degli anticorpi prodotti contro il parassita e poi si fa una ecocardiografia. Altre tecniche sono il Knott test e il Difill test, dove i campioni di sangue sono sottoposti a centrifugazione,colorati con blu di metilene, poi diluiti con acqua distillata per indurre la lisi dei globuli rossi in modo che non possano interferire sulla osservazione microscopica. Ultimamente sono presenti anche test rapidi che danno risultati più che soddisfacenti.
Invece, D. repens, ha più scarsa patogenicità, in quanto i parassiti adulti si localizzano nel connettivo sottocutaneo e nelle fasce connettivali della muscolatura epischeletrica. Le microfilarie invece sono presenti nel sangue e nella linfa.
Per il trattamento, i farmaci più usati sono:melarsomina e tiacertasamide(farmaci arsenicali,) efficaci contro i parassiti adulti. Nel caso della sindrome della vena cava, si effettua la rimozione chirurgica delle macrofilarie dall’atrio destro. Fatta la terapia contro i parassiti adulti,deve essere intrapresa una terapia contro le microfilarie circolanti, e molti farmaci sono usati a tale scopo, come il levamisolo, ma quelle usate per la profilassi sono le avermectine (500mi grecom/kg) e le milbemicine (sempre il dosaggio delle precedenti). Il controllo delle zanzare è molto difficile,per cui la profilassi consiste nel trattamento dell’ospite definitivo. La somministrazione mensile durante il periodo di trasmissione del parassita di avermectina impedisce lo sviluppo ad adulto delle larve L3. Nel gatto la dose è di 24 m/kg.
Infestazioni nell’uomo Le filarie possono colpire l’uomo, ma non sono il grado di raggiungere lo stadio adulto. D repens causa pomfi cutanei dove sono presenti i parassiti preadulti. L’uomo quindi è un ospite paratenico e il parassita non raggiunge la maturità sessuale.