Gasterophilus spp.

Gasterophilus E’ una mosca che svolge uno ruolo parassitario nello stomaco degli equini, dove le larve trascorrono larga parte della loro vita parassitaria.. Queste larve vengono chiamate dagli autori anglosassoni “bot” quindi chiamati “bot fly”. Hanno un significato patogeno contenuto. Colpiscono Cavalli, asini e muli. La specie più importante è sicuramente Gasteophilus intestinalis (presente in italia), ma hanno una loro importanza anche G. nasalis, e G. haennorroidalis, queste tre hanno una distrubuzione cosmopolita.Ci sono, poi, altre specie caratteristiche di vari continenti.

Caratteristiche
Gli adulti sono lunghi massimo 2 cm, di colore scuro e dall’aspetto tozzo e robusto. L’addome ricorda vagamente il colore delle api con un bruno/arancio scuro. Caratteristico sulle ali delle bande scure, irregolari e disposte trasversalmente sulle ali. Le larve, di una lunghezza di circa 2 cm ( nella foto), sono di forma cilindrica e si possono ritrovare nelle feci o adese alla mucosa gastrica; hanno un colore rosso arancio. Hanno vari segmenti, ognuni dei quali, ha collegate, delle corte spine.

Ciclo Vitale
Nelle nostre zone (aree temperate in genere) gli adulti si attivano in estate. Rilasciano le uova nella zona degli arti anteriori e delle spalle (essenzialmente per G. intestinalis); mentre altre specie lo rilasciano direttamente in bocca o sulle labbra. Le uova lunghe circa 2 mm di colore bianco, schiudono facilmente in meno di una settimana; a volte spontaneamente a volte invece indotte dal leccamento degli animali. Le larve raggiungo la bocca spontanemanete o portate dalla lingua attraverso il leccamento. Qui si appropinguano nella mucosa orale fino a raggiungere i tessuti molli del retobocca, faringe ed esofago. Da qui raggiungono lo stomaco, e a seconda della spiecie, aderisco in vari punti della mucosa gastrica. Ad esempio G. intestinalis predilige la zona del cardis (zona che collega l’esofago allo stomaco) altre invece la mucosa interna, il pirolo (parte finale dello stomaco che sbocca nell’itestino tenue), addirittura alcune specia raggiungono anche il primo tratto dell’intestino (duodeno). Le larve rimangono adese in questi punti fino all’anno successivo, quando si staccano, tra la primavera e l’estate, e attraverso l’intestino e e il materiale fecale, raggiungono l’esterno. Raggiungendo il terreno si impupano (diventano cioè pupe) e dopo circa 30-50 giorni nascono gli adulti. Questi non sono in grado di nutrirsi, quindi in pochi giorni si accoppiano, si riproducono, emettono le uova e muoiono.

Schema riassuntivo del ciclo vitale
– Adulti – Uova (sull’animale per 7 giorni dopodichè schiudono e raggiungono la bocca) – Larve (dalla bocca allo stomaco, dove vivono per un anno e poi escono all’esterno) – Pupario (dove dopo più di un mese schiudono e diventano adulti)

Patogenesi
Dobbiamo distinguere i la potegenesi degli adulti (lieve) da quella delle larve. Gli adulti provocano danni sottoforma di disturbo agli animali, dato che la maggior parte delle specie depone le uova nella zona della testa, quindi il ronzio può provocare stress o comunque disturbo all’animale (sono stati accertati casi di disarcionamento del conduttore per l’attacco massivo di queste mosce). Le larve invece, nella mucosa buccale possono causare delle stomatiti, infezioni alla mucosa orale, e ancora più raramente, ulcere sulla lingua. Invece nella mucosa gastica usuali sono reazioni infiammatorie e e ulcere imbutiformi. Anche se raramente possono colpire anche l’uomo, però lo stadio larvale, le uova schiudendosi sulla cura possono provocare danni da migrazione.

Diagnosi
La diagnosi si basa perlopiù sull’anamnesi. All’esame post mortem possiamo trovare larve ancora adese alla mucosa gastrica, e le ulcere imbutiformi circondate da un bordo di epitelio iperplastico.

Trattamento e controllo
Nelle zone temperate l’uinica popolazione di gastefilo presente in autunno è quello localizzato sottoforma di larve nello stomaco degli equini (dato che gli adulti muoiono quando la temperatura scende sotto i 18° C). Quindi un trattamento alla fine dell’autunno è sufficiente a interrompere il ciclo. Le avermectine e le milbemicine rappresentano i farmaci più adatti contro la gasterofiliasi equina. Efficaci sono anche gli esteri fosforici somministrati per via orale. Il farmaco più usato in assoluto, in commercio, è l’ivomec (principio attivo ipermectina, doramectina ecc..). Quando durante l’estate, inoltre, ritroviamo le uova (facilmente riconoscibili perchè biancastra e lunghe da 1 a 2 millimetri) sulla cute, tra i peli, del soggetto; bagnare la zona con una spugna calda con dell’insetticida, per prevenire l’infezione. Infatti il calore aiuta la schiusa delle uova, e la larva appena nata sarà subito uccisa dall’insetticida.

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