Lettera aperta di un 15enne agli xenofobi: Quando i giovani insegnano agli “adulti”.
Lui è Emanuele, ha 15 anni e studia al liceo classico.
Come tutti i ragazzi della sua età ha degli hobby, amici, studia, ama leggere e viaggiare. Come tutti i suoi coetanei ha Facebook, dove carica i suoi selfie, i video dei suoi gruppi preferiti, foto con i suoi amici, e scrive delle sue passioni. Ma a differenza di molti suoi coetanei, si è sfogato, su un tema attuale, forte, e dove anche gli adulti a volte si perdono in esattezze e superficialità.
Oggi Emanuele si è sfogato, forse con una rabbia repressa, forse con la voglia di dire la sua, con il desiderio che qualcosa cambi, e lo ha fatto verso la xenofobia. Di chi ha sempre paura di quello che è diverso dal proprio mondo e dal proprio standard di vita, che spesso, attacca. Perché è più facile attaccare che capire quel che non si comprende. Perché capire prevede uno sforzo maggiore, perché per capire si deve usare la testa.
Emanuele lo fa attraverso il mezzo di comunicazione sociale più comune, attraverso Facebook, nel suo stato si legge:
Non sono tipo che fa stati su Facebook (se non per pubblicare canzoni/foto) anche perché ho sempre ritenuto questo social network un gossip infinito, ma ora credo sia arrivato un po’ il momento di dire la mia, quindi se qualcuno non è interessato può anche passare al prossimo post, ignorando questo, nessuno dice nulla.
Avevo programmato di fare questo post ieri sera poiché in giro ho visto solamente atti di odio, discriminazione, razzismo e omofobia. Premetto che sono un tipo molto pacifico, mi piace stare sulle mie e le cose plateali mi interessano poco, ma vedere video di immigrati presi a pugni e a calci, omosessuali bruciati, post di gente che alimenta quest’odio invece di placarlo, mi urta leggermente. Io non capisco dove sia la vostra intelligenza. Anche io sono contrario la maggior parte delle volte a ciò che fate, partendo dagli stupidissimi video su Facebook (che sinceramente non fanno ridere a nessuno) fino ad arrivare alle squallidissime foto che vedo ogni giorno di gente seminuda, ma sicuramente non mi permetto, se non nella mia mente, di offendere nessuno. La vita è loro, e fanno ciò che vogliono, ma per favore, non vi immischiate in cose che non vi riguardano o che richiedono una maggior intelligenza e apertura mentale di quello che voi siete disposti a fare. Gli atti di violenza non sono la chiave, anzi sono il problema. Viviamo in una società in cui vogliamo insegnare agli altri l’amore verso il nostro territorio, quando noi ne siamo privi dalle radici, vogliamo insegnare la parola di Dio ma non è stando in piedi discriminando persone di orientamento sessuale diverso che si induce la gente a convertirsi. È sbagliato pensare che nero/omosessuale/malato stia per diverso, non è né il colore, né l’orientamento, né la malattia di una persona che rende peggiore la società, ma siete voi. Siete voi che non volete accettare il cambiamento, siete voi che vi opponete a qualsiasi richiesta di apertura mentale. Suvvia, non diamo la colpa agli immigrati se non c’è lavoro, chi sarebbe disposto a lavorare sotto i campi per tutta la giornata? Non diamo la colpa agli omosessuali, cercano soltanto di amare chi vogliono, e chi siete voi per impedire tutto questo? Vorrei vedere voi, se foste di colore, omosessuali o affetti da qualche malattia, come vi sentireste? Diversi? No, gli unici diversi qui sono quelli che discriminano. Non vi lamentate dei politici, della democrazia quando il primo cambiamento dovrebbe dipendere da voi, dovrebbe essere una cosa interiore. Non sognate l’America se poi non riuscite neanche a sopportare l’idea di un nero che si sieda alla vostra destra nel tram, di una coppia di omosessuali che giri senza aver paura di quello che è il loro orientamento. Detto questo, detto tutto (anche se non tutto, ma già se siete arrivati fin qui è una grande vittoria).
E’ un ragazzo, è uno di quelli che rappresenta in nostro futuro, e ha detto la sua, ragionando con la sua testa, meditando e non attraverso le parole dell’odio. Forse i toni non sono proprio da 15enne, ed è questo che colpisce. Però ha detto tante cose sensate che prescindono dal giusto e sbagliato.
Se queste sono le nuove leve, c’è ancora speranza per questo Paese e per la nostra umanità.