Pterophyllum scalare (Scalare)

Pterophillum_ScalareFamiglia: ciclidi
Nome comune: scalare
Habitat: è diffuso nel bacino del Rio delle Amazzoni, nonché nei fiumi Ucayali, Solimões e Amapá (Brasile), Rio Oyapock (Guiana francese) e nell’Essequibo (Guyana). Abita le acque calme (anche paludose) ricche di piante acquatiche (compresa la foresta inondata), sia limpide che torbide e fangose.

Morfologia: Lo Scalare è caratterizzato da un corpo alto, molto compresso ai fianchi. Il profilo dorsale è alto ma arrotondato, così come quello ventrale, più pronunciato. La pinna dorsale e quella anale sono molto alte, sorrette da lunghi raggi, che si riducono e diventano più sottili verso la parte terminale della pinna. Le pinne ventrali sono filiformi, formate da pochi raggi duri. La pinna caudale è a delta, molto ampia, con i raggi laterali allungati. La livrea selvatica presenta un fondo argenteo (con dorso giallastro e ventre tendente al bianco) con quattro strisce verticali bruno-nere (sette nella livrea giovanile). Lo scalare può raggiungere abbondantemente i 25 cm, è quindi opportuno ospitarlo in vasche non solo lunghe ma alte almeno 50 cm.


Diformismo sessuale: Il dimorfismo non è evidente se non durante il periodo della riproduzione in cui sono evidenti gli organi sessuali.
Comportamento: Abbastanza pacifico con gli altri pesci, purchè non piccolissimi quindi no neon o simili in quanto ne è ghiotto, ma molto territoriale con i suoi simili: i maschi spesso litigano tra di loro e talvolta anche le femmine; in un acquario dovrebbero vivere in piccoli branchi di 6 / 8 esemplari giovani o una coppia di adulti, insieme a branchi di altri pesci, preferibilmente caracidi e pesci da fondo.
Alimentazione: Ha dieta onnivora: si nutre di piccoli pesci (specialmente avannotti), vermi, insetti e vegetali. Accetta mangime secco in granuli, liofilizzati, artemie e chironomus surgelati.
Riproduzione: Lo scalare forma coppie monogame che rimangono fedeli tutta la vita: se uno dei due dovesse morire, difficilmente l’esemplare rimasto trova un altro compagno. Qualche giorno prima della deposizione, la coppia inizia a ripulire accuratamente la foglia di una pianta sulla quale verranno fatte aderire le uova. Durante la deposizione la femmina e il maschio passano a turno sulla superficie della foglia: la femmina depone le uova e il maschio la segue nei suoi passaggi rilasciando gli spermatozoi. A deposizione avvenuta, la coppia cura le uova e sorveglia il territorio finché queste non si schiudono. Le cure parentali consistono nella rimozione delle uova non fecondate e nell’ossigenazione, favorita dal ricambio dell’acqua che i genitori assicurano tramite rapidi e ripetuti movimenti a ventaglio delle pinne pettorali. Una volta avvenuta la schiusa, i genitori continuano a curare gli avannotti per alcuni giorni, abbandonandoli poi al loro destino.
Ambientazione acquario: Temp. 26° / 28°, Durezza 5° / 20° dGh, PH 6,5 / 7.5. Ha bisogno di una vasca molto grande e molto alta, altrimenti le pinne dorsale ed anale crescono deboli e deformi; con acqua ben filtrata, molte piante preferibilmente a foglia larga, tipo echinodorus. Indispensabile è che il sistema filtrante sia efficientissimo e solo per effettuare con successo la riproduzione occorre trattare l’acqua con resine scambiatrici di ioni e filtrare con torba attiva.

Si ringrazia per l’articolo:
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