Referendum del 17 Aprile, un SI per dire no alle trivelle: tutte le info!




Manca sempre meno al referendum che ci permetterà di far capire che il nostro mare non si deve toccare. Consegnare ai trivellatori, ai petrolieri, significherebbe sacrificare una delle nostre risorse più importanti e di una bellezza unica. Per non parlare dei danni alla pesca e al turismo.
Quando vi illudono che possa esserci un guadagno da questi combustibili fossili, è sempre minimo rispetto alle perdite economiche che avrebbe la pesca e il turismo, e di certo è un guadagno che hanno solo le grandi aziende estere, a discapito di tanti e soprattutto di una ricchezza unica come il mar mediterraneo.
Purtroppo è abrogativa solo per quanto concerne lo sfruttamento dei giacimenti fino al loro esaurimento ed entro le 12 miglia. Ma è un inizio!

Per permettere che il referendum sia valido serve raggiungere un quorum, ovvero che vada a votare il 50% + 1 degli aventi diritto. Quindi è importantissimo il voto di tutti!

Per cosa si vota?
Il 17 aprile 2016 saremo chiamati a votare per l’abrogazione del comma 17, terzo periodo, dell’articolo 6 del dlgs n. 152 del 2006, limitatamente alle parole: “Per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale“. Che riguarda le sole attività entro 12 miglia dalla costa.

Quando si vota?
Si vota domenica 17 aprile dalle ore 7:00 alle ore 23:00 presso il seggio elettorale dove il cittadino è iscritto.

Chi può votare?
Possono votare tutti i cittadini aventi diritto al voto, dal 18° anno di età. Il numero del seggio è presente sulla tessera elettorale, sotto la sezione riportante i dati anagrafici. Controllare bene che ci siano spazi per i timbri, in caso contrario serve una nuova tessera elettorale da richiedere all’ufficio elettorale del comune di residenza. Non si può votare in nessun altro modo.

Come votano i residenti all’estero?
Possono votare gli iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire). Gli elettori residenti all’estero ed iscritti nell’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) riceveranno come di consueto il plico elettorale al loro domicilio. Si ricorda che è onere del cittadino mantenere aggiornato il Consolato circa il proprio indirizzo di residenza. Chi invece, essendo residente stabilmente all’estero,  intende votare in Italia, dovrà far pervenire al consolato competente per residenza un’apposita dichiarazione su carta libera che riporti: nome, cognome, data e luogo di nascita, luogo di residenza, indicazione del comune italiano d’iscrizione all’anagrafe degli italiani residenti all’estero, l’indicazione della consultazione per la quale l’elettore intende esercitare l’opzione. La dichiarazione deve essere datata e firmata dall’elettore e accompagnata da fotocopia di un documento di identità del richiedente, e può essere inviata per posta, per telefax, per posta elettronica anche non certificata, oppure fatta pervenire a mano al Consolato anche tramite persona diversa dall’interessato entro i dieci giorni successivi alla data di pubblicazione del Decreto del Presidente della Repubblica di convocazione dei comizi elettorali, ossia ENTRO IL 26 FEBBRAIO 2016 (con possibilità di revoca entro lo stesso termine).

Come votano gli elettori temporaneamente all’estero (minimo tre mesi)?
A partire dalle consultazioni referendarie del 17 aprile 2016 gli elettori italiani che per motivi di lavoro, studio o cure mediche si trovano temporaneamente all’estero per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento della consultazione elettorale, nonché i familiari con loro conviventi, potranno partecipare al voto per corrispondenza organizzato dagli uffici consolari italiani (legge 459 del 27 dicembre 2001, quale modificata dalla legge 6 maggio 2015, n. 52).

Tali elettori che intendano partecipare al voto dovranno far pervenire AL COMUNE d’iscrizione nelle liste elettoralientro i dieci giorni successivi alla data di pubblicazione del Decreto del Presidente della Repubblica di convocazione dei comizi elettorali, ossia ENTRO IL 26 FEBBRAIO (con possibilità di revoca entro lo stesso termine), una OPZIONE VALIDA PER UN’UNICA CONSULTAZIONE.

L’opzione (un modulo è reperibile qui) può essere inviata per posta, per telefax, per posta elettronica anche non certificata, oppure fatta pervenire a mano al comune anche da persona diversa dall’interessato (nel sito www.indicepa.gov.it sono reperibili gli indirizzi di posta elettronica certificata dei comuni italiani).

La dichiarazione di opzione, redatta su carta libera e obbligatoriamente corredata di copia di documento d’identità valido dell’elettore, deve in ogni caso contenere l’indirizzo postale estero cui va inviato il plico elettorale, l’indicazione dell’ufficio consolare (Consolato o Ambasciata) competente per territorio e una dichiarazione attestante il possesso dei requisiti per l’ammissione al voto per corrispondenza (trovarsi per motivi di lavoro, studio o cure  mediche in un Paese estero in cui non si è anagraficamente residenti per un periodo di almeno tre mesi  nel  quale  ricade  la data di svolgimento della consultazione  elettorale; oppure, essere familiare convivente di un cittadino che si trova nelle predette condizioni [comma 1 dell’art. 4-bis della citata L. 459/2001]). La dichiarazione va resa ai sensi degli articoli 46 e 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 (testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa), dichiarandosi consapevoli delle conseguenze penali in caso di dichiarazioni mendaci (art. 76 del citato DPR 445/2000).



 

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Una risposta

  1. Mar 16, 2016

    […] Per conoscere le modalità di voto clicca qui: http://www.leander.it/leander/referendum-del-17-aprile-un-si-per-dire-no-alle-trivelle-tutte-le-info […]

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