Parassiti del Furetto e dei Mustelidi


In questo articolo parleremo dei più importanti ectoparassiti (pulci, acari, zecche) ed endoparassiti (protozoi, nematodi ecc..) del furetto, ma che può colpire anche gli altri mustelidi; dall’eziologia alla terapia.

1. Endoparassiti
2. Ectoparassiti


ENDOPARASSITI

Nematodi
Ascaridiosi.
Le maggiori ascaridiosi sono date da Toxascaris leonina, ma anche da altri ascaridi.
Il primo sintomo è il gonfiore addominale, che può associarsi a dolore alla palpazione dell’addome. Altri segni clinici sono dati da vomito, a volte diarrea e dimagrimento.
La diagnosi si basa sulla identificazione delle uova nelle feci. Dalla presenza degli adulti nelle stesse, o nel vomito (di solito nelle infestazioni massive).
La terapia si basa sulla somministrazione di antielmintici. Adatti sono il mebendazolo, fenbendazolo, pirantel.
Di solito la prognosi è favorevole, un pò meno nei casi di larve migranti.
NB. data la patogenicità di questo parassiti andrebbero controllati ed eventualmente trattati anche altri furetti, cani e gatti che convivono.

Uncinariasi.
Oltre il furetto colpisce anche puzzola e tasso.
L’agente infestante è la larva di terzo stadio di Uncinaria criniformis, sia per via orale che attraverso il latte materno.
I maggiori sintomi sono diarrea e dimagrimento. Anemia nei casi più gravi.
La diagnosi si basa sulla identificazione delle uova nelle feci.
La terapia si attua tramite somministrazione di mebendazolo (per 5 giorni), e fenbendazolo( con dose maggiore per 3 giorni).
La prognosi varia molto in base alla gravità dell’infestazione.

Dirofilariosi (filariosi)
L’eziologia è data da Dirofilaria immitis.
I sintomi sono anoressia, apatia, insufficienza respiratoria. Il decorso clinico, che il più delle volte è breve, si conclude con la morte dell’animale. Si avrà sfiancamento dell’atrio e del ventricolo destro, iperemia polmonare e versamenti pleurici.
La sicurezza diagnostica non si può avere. Si possono formulare diagnosi solo con la diagnostica per immagini (radiografia), e attraverso l’anamnesi, in quanto, nei furetti, non è causa di microfilaremia e i test sierologici non danno risultati attendibili.
La terapia che ha avuto migliori risultati è sicuramente la somministrazione di Ivermectina. Questa può essere usata anche nella profilassi. Posso essere adattati anche dei preparati specifici per il gatto somministrati mensilmente da marzo a novembre.

Trichinellosi
Olte il furetto colpisce anche martora, puzzola, visone, donnola e presumibilmente anche altri mustelidi.
L’infezione di Trichinella spiralis avviene tramite l’ingestione di roditori (generalmente topi) infestati.
I sintomi sono dolore e infiammazione muscolare e anoressia. Nelle infestazioni massive possiamo avere un aumento della temperatura corporea.
La diagnosi si basa sulla presenza di eosinofilia , riscontrata mediante biopsia muscolare o con l’impiego di tecniche di immunofluerescenza per la ricerca di parassiti.
La terapia migliore è la somministrazione di tiabendazolo per via orale in cicli.

Altri Nematodi
Capillaria: colpisce vari organi( stomaco, intestino, vescica, polmoni, tasche perianali). Non esistono sintomi tipici. La diagnosi si effettua sull’identificazione delle uova nelle feci o nei sedimenti delle urine.
Dioctophyms renale (il verme dei reni): raggiunge anche il metro di lunghezza (da 20 cm), crea una sintomatologia varia, che va dai dolori addominali, all’ematuria. poliuria, dimagrimento e tremori. La diagnosi si basa sulla presenza delle uova nelle urine. Coplpisce in prevalenza musteli selvatici (perlopiù martora, puzzola, visone, donnola) anche e soprattutto perchè gli ospiti intermedi del parassita sono rappresentati dagli oligocheti che risiedono nelle branchie dei granchi d’acqua dolce.
Acanthocephalus: oltre il furetto colpisce anche il visone e altri mustelidi. I sintomi sono anemia e diarrea spesso emorragica. La parassitosi spesso si conclude con la morte dell’animale. La diagnosi si basa sull’identificazione nelle feci di uova con acanthor, larva pienamente sviluppata. La terapia è di difficile attuazione.
Molieneus europaeus sp. (trichostrongylidae): Infesta l’intestino tenue delle puzzole.

Trematodi e Cestodi

Troglotrema (trematode)
Oltre il furetto colpisce anche puzzola, visone e, raramente, la volpe.
Troglotrema acutum (Digenei) viene trasmesso da ospidi intermedi quali chicciole o rospi (Bufo spp). Si insedia nelle mucose nasali, che vengono distrutte dal parassite, compromettono sia il SNC e formano ascessi nei seni paranasali. Non esistendo una terapia adeguata la prognosi è infausta.

Cestodiasi
Oltre il furetto colpisce in prevalenza anche martora e visone.
L’eziologia è varia, Taenia tenuicollis, T. hydatigena, T. mustelae, Dipylidium caninum e Coenurus serialis cistocerco di Taenia serialis tipico parassita della volpe.
Di solito è asintomatica, nei piccoli può portare a occlusione intestinale.
La diagnosi si effettua osservando la presenza di proglottidi a forma di grano nelle feci o in corrispondenza dell’ano.
Il trattamento è la somministrazione di Praziquantel.


Protozoi
Coccidiosi
E’ una malattia che colpisce tutti i mustelidi e ha una eziologia molto varia. Si possono avere infezioni da Isospora vulpis, I. bigemina v. putoris, I. laidlawi, Eimeria putoris, E. vison, E. Mustelae, E. ictidea, ed E. furonis. La malattia può essere inflenzata da condizioni igienica-sanitarie non adeguate, e da alimentazione contaminata da animali infetti.
A volte è asintomatica, nelle forme più gravi si può avere diarrea acquosa o emorragica, anemia, apatia. Questa sintomatologia capita più facilmente nei soggetti giovani.
La diagnosi viene formulata tramite identificazione delle oocisti nelle feci.
La terapia può essere effettuata tramite l’impiego di amprolium o sulfadimetossina.
NB. è importante eliminare i fattori predisponenti e mantenere una buona condizione igienica, per ridurre e/o eliminare il problema.

Infezione da Toxoplasma (Toxoplasma gondii)
Il furetto ( ma anche altri mustelidi come donnola, faina moffetta ecc..) si infettano assumendo carni crude contenenti oocisti.
I sintomi possono essere numerosi e non circoscritti a un organo o apparato. Abbiamo febbre, linfoadenite, polmonite, epatite, miocardite, splenomegalia, dermatite ed encefalite. In casi rari sono stati riscontrate anche polmoniti.
La diagnosi viene formulata mediante esami sierologici e isolando l’agente patogeno.
La terapia più adatta è la somministrazione di pirimetamina e sulfadiazina.

Altri Protozoi
Infezioni da Hepatozoon : Parassita del miocardio e raramente nella muscolatura scheletrica e della lingua. I sintomi più comuni sono anemai e astenia. E’ presente in faina, ermellino martora e nei visoni selvatici.
Infezioni da Giardia: Sono state riscontrate anche nel furetto, la sintomatologia è ancora poco conosciuta.


ECTOPARASSITI

Pulci
I furetti possono essere infestati da numerose specie di pulci, da quelle del cane (Ctenocephalides canis), del gatto (C. felis), dell’uomo (Pulex irritans), del ratto e del pollame (Nosopsyllus fasciatus e Ceratophyllus gallinae). Ma anche di specie selvatiche (Cheratopsylla globiceps, Paraceras melis, Spilopsyllus cuniculi, Monopsyllus s. sciurorum). Il parassita si trasmette per contatto diretto (salta), depone le uova sui peli dell’ospite o nella gabbia.
Le infestazioni di lievi entità (le piàù comuni) sono asintomatiche o presentano un lieve prurito; fino nell infestazioni massive che possono dare anemia, irrequietezza, calo ponderale, lesioni, perdita di sostanze dalle stesse e dermatite.
La diagnosi si formula mediante l’indetificazione delle pulci o degli escrementi sull’animale.
La terapia prevede l’uso di insetticidi quale propoxur o piretro. Molto utili sono anche gli antiparassitari per gatti, che nella pratica comune sono i più usati. Attenzione non usare i collari antipulci che possono essere pericolosi, causando anche allergie.

Rogna Sarcoptica
Sarcoptes scabiei, è l’acaro che viene trasmesso per contatto diretto.
Questa rogna si può manifestare interessando l’intera superficie cutanea o interessando solo le zampe. Si pososno avere aree alopeciche circoscritte o lacalizzate associata a infiammazioni, formazioni di piaghe, croste e intenso prurito. Le maggiori localizzazioni sono testa, collo e porzione interna delle cosce dell’animale. Quando interessa solo le zampe, avremo una tumefazione delle stesse con un rivestimento di croste, a volte si può avere la perdita degli artigli.
La terapia è la rimozione delle croste con dei preprati tipici e somministrando ivermectina per via sottocutanea. A questa terapia è opportuno associare vitamina A e una buona copertura antibiotica.

Otoacariasi
L’infestazione avviene ad opera dell’acaro Otodectes cynotis, che si localizza nel meato acustico.
I sintomi sono prurito, scuotimento della testa, a volte i furetti si procurano lesioni cutanea nella regione dell’orecchio.
La diagnosi si effettua tramite visione degli acari con otoscopio, o tramite esame microscopico con campioni prelevati dal meato acustico.
Ci sono varie possibilità terapeutiche; l’uso di acaricidi e battericidi dirattamente nel meato acustico, e successiva pulizia di quest’ultimo. L’uso di spot on per gatti, o gocce otologiche. Ha avuto un buon risultato terapeutico anche l’uso di ivermectina somministrato in ogni orecchio.

Zecche
La zecca che maggiormente infesta il furetto è quella del cane (Ixodes ricinus)
La presenza della zecca, o del conseguente granuloma dovuto alla testa della zecca che permane nella sede anceh dopo la sua estrazione.
Per eliminare la zecca è opportuno afferrare con una pinzetta il corpo della zecca e con movimenti rotatori indurre la zecca a staccarsi. utile può essere applicare sulla zecca dell’olio di vasellina o paraffina liquida in modo da favorire il distacco della zecca.

Miasi
L’infestazione è data dalla mosca della carne Wohlfahrtia vigil, che depone le sue uova sulla cute dei mustelidi giovani. Le larve penetrano insediandosi nel sottocute.
Si potranno così notare ispessimenti nodulari a livello del sottocute, edemi, ascessi e atassia.
Per avere una speranza terapeutica vanni aperti chirurgicamente i noduli ed eliminate le larve, successivamente si irrigano le ferite con perossido di idrogeno (acqua ossigenata), o con preparati a base di iodio. NB può essere mortale in pochi giorni se non tempestivamente trattata.


L. di Gaeta

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